Ho sempre dichiarato la mia passione per le abbazie delle Alpi. Sono una presenza rassicurante, compaiono con le loro mura, in genere possenti e tinte di bianco, al termine di percorsi tortuosi, ponendosi a contrasto con il verde d prati e pinete. Un tempo servivano a rassicurare i pellegrini, oggi sono spesso mete di un turismo particolare, che unisce la ricerca dell’arte e della spiritualità al bisogno di evasione e di relax. Tra le abbazie alpine spicca per la sua imponenza e per la sua capacità di accoglienza la tedesca Ettal, in Baviera, costruita a presidio di una importante via di comunicazione e ancora oggi luogo di grande attrazione turistica e religiosa.
Scendendo verso l’Italia nel 1330 per incontrare il papa Giovanni XXII, l’imperatore Ludovico il Bavaro edificò in questa bella valle alpina una cappella come voto propiziatorio per poter rivedere un giorno la propria patria. Abitata dapprima da una comunità di cavalieri, che qui viveva con le proprie mogli, passò ben presto ai benedettini che vi edificarono subito una chiesa gotica. Di quel complesso non rimane nulla, poiché nel XVIII secolo l’abbazia di Ettal venne completamente riedificata nelle forme barocche con cui l’ammiriamo oggi. L’impatto con questo enorme edificio, dalla splendida facciata convessa sormontata dalla grande cupola in rame che si vede da lontano percorrendo la valle, riesce a essere ancora sorprendente.
Siamo in un contesto montano, a mille metri d’altezza, ai margini di un villaggio ricco di pensioni dai balconi fioriti, e il quadrato bianco dell’abbazia attira lo sguardo non meno che le montagne circostanti. Gli edifici, che si susseguono con una massa compatta circoscrivendo il grande cortile interno dell’abbazia, sono in gran parte occupati, come quasi sempre accade nelle nazioni di lingua tedesca, da un collegio.
Da sempre le abbazie alpine (Disentis ed Engelberg in Svizzera, Tamiè in Francia, Marienberg in Alto Adige) offrono una presenza rassicurante al pellegrino, ponendosi come oasi di silenzio in contesti di per sé piacevoli. Oggi possiamo solo immaginare l’effetto che doveva produrre su un viaggiatore del passato la grande mole dell’abbazia che si svelava dal lontano a presidio della valle. Ora tutto avviene in maniera più serena e molti sono i pellegrini di giornata, che ripartono dopo qualche ora dopo aver acquistato souvenir e aver sostato per una sosta nel vicino biergarten. Nonostante questo, l’abbazia di Ettal è sempre una presenza importante nella vita religiosa delle alpi Bavaresi, anche per il suo ruolo di centro educativo.
La chiesa a pianta centrale, edificata nel 1711 dall’italiano Zuccalli, architetto imperiale alla corte di Vienna, è dominata dalla maestosa cupola affrescata da Johann Jakob Zeiller con un’immensa “Esaltazione al cielo di san Benedetto” (1752). Altri affreschi sono opera di Martin Knoeller mentre la decorazione a stucco è di Johnnes Baptist Zimmermann. La sacristia è un notevole ambiente rococò, con snella colonna centrale, decorato con fantasiosi stucchi di Zimmermann e con affreschi sempre di Johann Jakob Zeiller. E’ opera di Zimmermann anche la spettacolare tribuna d’organo che sovrasta l’ingresso.
L’abbazia non ha una vera e propria foresteria e accetta solo uomini, dietro richiesta e solo per esperienze spirituali. Accanto sorgono però il Klosterhotel Ludwig der Bayer, albergo a 4 stelle, e il ristorante Bräustüberl con biergarten, che serve specialità bavaresi. Nel cortile abbaziale, c’è il Café 1330, ricavato all’interno delle scuderie, che serve snack, anche all’aperto nella bella stagione. Due negozi: Klosterladen, nel cortile a destra dell’ingresso, e Klostermarkt, più grande, ospitato in una casetta accanto all’hotel, vendono birra, liquori, vini, tè e infusi prodotti dall’abbazia.
Per maggiori informazioni questo il link al sito dell’abbazia.
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