Maria Laach, romanico sul lago/Maria Laach, Romanesque on the lake.

L’abbazia tedesca di Maria Laach, facilmente raggiungibile dall’autostrada renana che collega Magonza a Coblenza, è uno dei più importanti monumenti romanici della regione, al centro di un bellissimo percorso di arte, ma è anche un centro di intensa vita monastica e spirituale che sorge nei pressi di un lago.

Avevo amato le forme maestose delle cattedrali di Spira, Worms e Magonza ed ero ansioso di ritrovare Maria Laach. Ancora una volta tendevo l’occhio ansioso di scoprirne le torri e le cupole coniche romaniche che si stagliarono d’incanto avendo come sfondo un freddo cielo invernale. L’idillio visivo venne però subito attenuato dalla scoperta di un grande piazzale-posteggio che era spuntato poco sotto il livello stradale, verso il lago, e che era attrezzato con chioschi e servizi, chiaro indizio di un flusso turistico in aumento, in gran parte di provenienza locale. C’era persino una specie di supermercato dove si vendeva un po’ di tutto: dai cd di musica sacra ai liquori, segno che , come si poteva dedurre dal via vai di chiome canute, l’abbazia non era solo un luogo di fede ma una piacevole meta di escursioni in giornata per tedeschi di una certa età…
Non ci sono molte abbazie benedettine in Germania che hanno conservato, a causa di guerre e soppressioni, una chiesa abbaziale pressoché intatta. Non c’era da stupirsi quindi di incontrarvi così tanti turisti e pellegrini. Trovandosi nelle vicinanze di una delle più trafficate autostrade tedesche, Marial Laach è però anche un luogo perfetto per una piacevole sosta per i viaggiatori che attraversano la Germania. Avevo deciso di alloggiare nel piacevole albergo che si trova proprio accanto all’abbazia e questo mi permise di viverla e scoprirla nel silenzio, entrando nella fantastica chiesa all’ora della Compieta quando Maria Laach ritorna a essere un luogo riservato e mistico. Durante il giorno invece la dinamica comunità benedettina che vi abita interpreta nella maniera migliore le indicazioni della Regola relative al lavoro. Ci sono monaci giardinieri (il vivaio attrae un gran numero di visitatori locali) , contadini, guide turistiche, elettricisti, fabbri, studiosi di liturgia, artisti tutti in frenetica attività, tutti raccolti nel coro nella tenue luce della sera, e negli altri momenti di preghiera.

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Come dice il suo nome “Laach”, una forma derivata dal latino “lacus”, l’abbazia venne fondata in riva a un bacino vulcanico nel 1093 per iniziativa di conte palatino Enrico II di Lussemburgo. Dopo alterne vicende, nel 1156 l’abbazia era ormai completamente edificata e iniziò il suo periodo di massimo splendore, testimoniato dalla costruzione dell’imponente chiesa romanica. L’abbazia medievale possedeva anche un’importante biblioteca e uno scrittorio famoso per la bellezza delle sue miniature. Sopravvissuta a guerre e invasioni, l’abbazia dovette però cedere alla totale e disastrosa soppressione del 1802. Solo nel 1862 venne di nuovo abitata, prima dai Gesuiti (che le aggiunsero il nome di Maria) e poi, nel 1892, dai Benedettini venuti da Beuron che tutt’ora la abitano e che edificarono i grandi e poco eleganti edifici che costituiscono l’attuale monastero.

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La chiesa però è un vero gioiello; all’esterno si presenta come una struttura imponente con sei torri, preceduta da uno splendido portico, simile a un chiostro, detto “Paradiso”, con belle colonnine binate e, al centro, la elegante fontana “dei leoni”. L’interno ha un suo fascino, con le tre navate, di cui quella centrale più alta e più larga rispetto alle laterali, e soprattutto con il presbiterio rialzato (sotto c’è una cripta) dove si trova un bel ciborio a baldacchino del XIII secolo. Un grande mosaico raffigurante Cristo occupa tutto il catino absidale ed è un notevole esempio dello stile pittorico “revival” che i monaci pittori di Beuron svilupparono nei primi anni del XX secolo. Nel coro occidentale c’è invece una tomba in pietra con coperchio in legno scolpito e dipinto: è quella del fondatore Enrico II e risale al 1280. Che sia lui lo si capisce, più che dalla finezza degli abiti che indossa, dal fatto che il defunto tenga nelle mani un modellino della chiesa.

L’abbazia è veramente molto organizzata e offre la possibilità di compiere tour a tema nei mesi estivi che comprendono la storica biblioteca dei Gesuiti, il giardinaggio, la manifattura ceramica e persino l’organo della chiesa abbaziale. I tour guidati a durano dai 45 ai 60 minuti per un minimo di 10 persone. Esiste anche una foresteria ma per condividere la vita monastica e le liturgie è necessario conoscere un minimo d tedesco. Notizie più dettagliate si possono trovare sul sito dell’abbazia (in tedesco ma con traduzione simultanea) a questo link.
Il sito offre persino la possibilità di acquisti on-line dei prodotti monastici tra qui un particolarissimo tè e i prodotti in ceramica per cui l’abbazia è conosciuta.

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