Quali sono le abbazie più grandi, quanti monaci vi abitano? Chiunque abbia interesse nella storia e nella vita del cristianesimo potrebbe essersi posto, magari visitando Montecassino o Melk (tanto per citare due complessi enormi ma ormai poco popolati), questa semplice domanda. Dal Medioevo al XVII secolo le abbazie benedettine erano piccole città autonome, dove vivevano anche migliaia di monaci. Poi sono arrivati la Riforma, l’Illuminismo, le soppressioni e la maggior parte di quelle grandi comunità sono state dissolte. Sicuramente il gigantismo non è stato una delle qualità del monachesimo, anche perché in molti casi la grandezza della comunità era inversamente proporzionale alla qualità della vita spirituale. Tuttavia, dalle crisi del XVIII secolo, è risorto, già nel corso del XIX secolo, un monachesimo più consapevole e selezionato. Il movimento benedettino ha sempre dimostrato una capacità di rigenerarsi che non si può spiegare solo con strumenti sociologici o storici.
Oggi esistono ancora molte comunità monastiche ma il fatto interessante è che, per la prima volta, sono diffuse in tutti i continenti. Anzi sono proprio i nuovi insediamenti “periferici” a fornire la maggior linfa vitale in fatto di vocazioni.
Partendo da queste riflessioni mi è quindi venuta la curiosità di verificare quali siano oggi i numeri e le reali dimensioni delle comunità monastiche benedettine nel mondo. Basandomi sui dati pubblicati dall’Atlante Benedettino ho quindi stilato una classifica che trovate qui sotto. Una classifica abbastanza sorprendente perché vi si trovano molti luoghi che sono probabilmente sconosciuti. Leggendola scoprirete che il movimento benedettino è vivo laddove riesca a essere missionario e dove possa attingere a nuove vocazioni grazie anche alle sue attività sociali e culturali. Le storiche abbazie europee, che rimangono le più belle e affascinanti dal punto di vista artistico e puramente emotivo, non riescono per questo a essere competitive in fatto di grandezza numerica (senza per questo sottintendere che la comunità grande sia migliore di quella piccola!). Nessuna abbazia italiana infatti è oggi tra le prime dieci, neppure in Europa, e la più grande, Camaldoli, non raggiunge i 50 monaci.
Per sapere quali sono le dieci abbazie benedettine più grandi in Italia vai a questo link!
10° posizione
Abbiamo qui un ex aequo tra due abbazie europee, entrambe con 66 monaci. La prima Solesmes, in Francia, è nota agli appassionati come la culla del canto gregoriano (ne ho parlato in questo link) ed è sede di una propria Congregazione. Sebbene gran parte degli edifici risalga al XIX secolo, si tratta di un’abbazia di fascino e di grande austerità spirituale. L’altra abbazia con 66 monaci residenti, assai meno famosa, è quella tedesca di Königmünster presso Meschede, appartenente alla Congregazione Ottiliense, la più missionaria e ricca di vocazioni tra tutte le congregazioni benedettine. Fondata “solo” nel 1932, si fa notare per una interessante chiesa di audace architettura moderna, progettata dall’architetto Hans Schilling nel 1964.

9° posizione
Si trova nel New Mexico l’abbazia di Christ in the Desert, appartenente alla Congregazione Inglese, che, con i suoi 70 monaci occupa la nona posizione. Fondata nel 1964, anche questa abbazia, che sorge in un luogo desertico di grande suggestione, può rientrare tra quelle interessanti per gli appassionati di architettura contemporanea: la sua chiesa infatti è un progetto dell’architetto George Nakashima.

8° posizione
La storica abbazia catalana di Santa Maria di Montserrat, arroccata in splendida posizione a nord di Barcellona, ha una comunità di 76 monaci. Tra le top ten si tratta senza dubbio dell’abbazia più antica e prestigiosa, risalendo al XII secolo, ed essendo un luogo simbolo per l’intera comunità catalana. Oltre che una dinamica abbazia benedettina, Montserrat è anche un luogo di pellegrinaggi mariani per la sua famosa Madonna Nera.

7° posizione
Restiamo in Europa, spostandoci molto più a Nord. Il monachesimo fu bandito dalle Isole Britanniche dopo la Riforma Anglicana ma risorse a partire dagli ultimi anni del XIX secolo quando vi trovarono rifugio monaci in fuga dalla Rivoluzione Francese. Oggi le abbazie benedettine inglesi sono tra le più vivaci e ricche di vocazioni in Europa e la più grande tra loro è Ampleforth, abbazia di forme neogotiche in bella posizione nello Yorkshire. 86 sono i monaci che vi risiedono.
6° posizione
La Congregazione Elvetica, che ha come centro l’abbazia di Einsiedlen, ha “esportato” il monachesimo negli Stati Uniti nel XIX secolo. L’abbazia di Saint Meinrad, che prende il nome dal fondatore dell’abbazia madre svizzera, sorge in Indiana e con i suoi 95 monaci è diventato uno dei poli monastici principali negli USA. Fondata nel 1854, ha un aspetto neogotico ed è sede di una dele più attive e dinamiche comunità benedettine nel mondo.

5° posizione
Con la grande “archi-abbazia” (termine usato per definire un’abbazia sede di Congregazione) di Sant’Ottilia torniamo in Europa, in Germania, precisamente. Anche in questo caso si tratta di una fondazione abbastanza recente poiché la sua nascita risale solo al 1887 quando il castello bavarese di Emming ospitò la prima piccola comunità di monaci che avevano come scopo la rinascita dello spirito missionario proprio dei benedettini delle origini. Sant’Ottilia, con i suoi 108 monaci, è oggi la più grande abbazia europea e ha dato origine a delle “figlie” che l’hanno persino superata come dimensioni.
4° posizione
Chiunque ami l’architettura contemporanea dovrebbe conoscere l’abbazia di Saint John a Collegeville nel Minnesota, perché la sua chiesa e alcuni edifici abbaziali sono considerati tra i capolavori del grande architetto Marcel Breuer che li progettò nel 1954. Fondata nel 1856, da monaci provenienti dall’abbazia di Saint Vincent in Pennsylvania, come punto di riferimento per la grande comunità di lingua tedesca residente nel Minnesota, Collegeville, che fa parte della Congregazione Cassinese, è diventata negli anni uno dei principali centri monastici non solo degli Stati Uniti. Polo culturale, all’avanguardia nel dialogo ecumenico e inter-religioso, è oggi la casa di 113 monaci.

3° posizione e 2° posizione
Abbiamo parlato poco sopra della vocazione missionaria che è alla base della giovane congregazione di Sant’Ottilia: tra i 56 monasteri che, sotto il suo impulso, sono sorti in poco più di un secolo in ogni parte del mondo, ben due, quello di St. Maurus di Hanga, in Tanzania, e quello St. Maurus et Placidus di Waegwan in Corea, sono cresciuti al punto di avere più monaci della loro Casa Madre. Li accomuno perché, oltre alla comune origine, li dividono solo pochi monaci, avendone entrambe circa 140. Hanga, fondato nel 1956, è un vero polo propulsore per tutta l’Africa Orientale; Waegwan invece, che condivide l’anno di fondazione, il 1956, ha invece una storia più tormentata, essendo stato formato da monaci svizzeri, tedeschi e coreani sopravvissuti alla dissoluzione comunista di due monasteri in Cina e nell’attuale Corea del Nord.
1° Posizione
170 monaci formano la comunità benedettina oggi più numerosa al mondo. Si trova in Pennsylvania ed è parte della Congregazione Cassinese Americana. L’Archiabbazia di Saint Vincent di Latrobe è la “madre” di Collegeville (vedi 4° posizione) ed è il più antico insediamento benedettino negli Stati Uniti, risalendo al 1854. Anche questa è una fondazione di origine tedesca, perché il suo primo abate, Bonifaz Wimmer, proveniva dall’abbazia bavarese di Metten. Come tutte le nuove fondazioni anche Saint Vincent si distingue per l’impulso missionario (possiede “figlie” in Brasile e a Taiwan) e per l’attenzione alla comunicazione e all’istruzione.
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