Pochi visitatori occidentali si concedono il tempo di vistare uno dei luoghi più piacevoli e rilassanti della capitale cinese: Il Giardino del Sogno della Camera Rossa (Daguanyuan). Non è solo la riproduzione di angoli che evocano la nostra immagine del giardino cinese. Si tratta piuttosto di una visualizzazione abbastanza precisa dei luoghi descritti nel più importante e ipnotico romanzo della tradizione letteraria cinese. Un libro che seduce chiunque lo affronti da secoli: Il Sogno della Camera Rossa.
Con questo post voglio essere due volte eretico. Non parlerò infatti di luoghi strettamente spirituali e lascerò più spazio alle immagini. Lo farò per parlarvi del Sogno della Camera Rossa, un libro che ho molto amato e che considero un testo ricco di magia e spiritualità, oltre che di trame amorose e intrighi sociali. Scritto alla metà del XVIII secolo da Cao Xuechin. racconta l’universo magico di una grande casa patrizia e le storie, i drammi e le poesie che vi si intrecciano, gran parte delle quali hanno come sfondo il meraviglioso giardino. Nella cultura cinese questo romanzo ha un’importanza che è difficile paragonare a qualsiasi altro romanzo della tradizione europea e la città di Pechino gli ha reso un tributo ricostruendo non solo il giardino ma anche i padiglioni della grande casa nobiliare, arredati cercando di avvicinarsi il più possibile alle descrizioni fatte nel romanzo. Costruito nel 1984 come set per uno sceneggiato di grande successo della televisione cinese, il giardino è stato mantenuto diventando un’attrazione turistica molto popolare ed è anche una dimostrazione di come la memoria di questo capolavoro della cultura sia ancora forte nella nuova Cina occidentalizzata e imbarbarita dalla ricchezza.
Raccomando a tutti (o perlomeno a chi crede che un romanzo non sia solo una successione di avvenimenti frenetici…) la lettura del romanzo Il Sogno della Camera Rossa, disponibile anche in traduzione italiana (più sotto ho postato le cover delle due principali edizioni), come pure mi sento di suggerire a chi si rechi a Pechino di trovarsi un paio d’ore per visitare questo luogo curioso e decisamente “cinese” nella forma e nello spirito. Di turisti stranieri se ne incontrano davvero pochi ma ogni angolo ha comunque cartelli e spiegazioni anche in inglese.
Ecco una breve galleria di foto (di Maria Lecis) che rendono solo minimamente l’atmosfera del giardino.












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