Nel Medioevo la visita dei luoghi in cui erano sepolti santi, martiri, profeti costituiva una fonte inesauribile di ricarica per i pellegrini. Oggi ci sono luoghi che mantengono inalterato questo potere di attrazione che è spesso superiore a quello della fede stessa. Ne presenteremo alcuni nei prossimi post di City Pilgrim.
Provo un grande fascino per i luoghi dove riposano “spoglie sante”. Appena ho l’occasione visito cripte, cappelle e mausolei e ne traggo sempre un grande beneficio. Talvolta la contemplazione è molto astratta, perché del santo si può ammirare solo una statua o un meraviglioso monumento, altre volte la visione del corpo stesso, mummificato o miracolosamente conservato, rende ancor più drammatica l’esperienza spirituale. Ho visto gente piangere, prostrarsi, conversare intimamente, sorridere in modo beato, qualche volta anche inveire. Spesso mi sono trovato solo a contemplare un corpo, un sontuoso monumento, una lapide corrosa e dimenticata. Ma ho provato sempre una strana sensazione di interazione spirituale. Sui “grandi sepolcri” si potrebbe costruire un libro voluminoso. Mi accontenterò più modestamente di raccontare, in alcuni prossimi post, alcune di queste “visite” che mi hanno particolarmente toccato. Spero di ricevere qualche feed back perché mi interesserebbe sapere come viene vissuta questa esperienza da altri visitatori. Ironia, disgusto, insensibilità? Quale sentimento provate quando vi trovate davanti a un luogo dove è sepolto un “santo”?

La visita al sepolcro di un “santo” è la forma più frequente di pellegrinaggio, specialmente nelle religioni monoteistiche. Il Camino di Santiago non avrebbe senso se privato di questo valore: il contatto con il “corpo”dell’Apostolo, che è fisico e mistico al tempo stesso, dava energia spirituale, fiducia, potere che bastavano a dare senso a una vita. Il grande tributo rivolto in tempi recenti alle spoglie di San (Padre) Pio è un chiaro segnale di come questo bisogno sia tutt’altro che sopito. I sepolcri di santi, sparsi per le città del mondo, sono innumerevoli. Alcuni popolarissimi, altri riservati a una devozione più discreta, e costituiscono insieme ai luoghi di miracoli e apparizioni, il vero motore del pellegrinaggio. Nelle religioni orientali, dove l’importanza del “corpo” è inconcepibile, considerando il ciclo delle reincarnazioni, questo tipo di devozione è assente, sostituito dalla visita all’immagine del dio (che per molti hindu è intesa come “presenza reale”), al simbolo che incarna lo spirito (shinto), alla reliquia (i “denti del Buddha” venerati in numerosi santuari asiatici). Nelle religioni del Libro invece il pellegrinaggio verso i sepolcri è connaturato alla devozione. Nell’Islam, sebbene il Pellegrinaggio Maggiore (Haji), uno dei pilastri della religione, non sia rivolto alla memoria di una persona ma alla potenza di un luogo, la devozione verso santi, maestri, mistici è assai diffusa, sia in ambito sunnita (in contesti di mistica sufi) sia e sopratutto in ambito sciita, dove i luoghi di sepoltura di santi imam sono assai frequenti. Importanti luoghi di pellegrinaggio legati a sepolcri di Patriarchi Biblici accomunano talvolta la devozione musulmana a quella ebraica, creando talvolta qualche motivo di tensione (Hebron su tutti). Per molti ebrei sono luoghi di pellegrinaggio anche i sepolcri di grandi mistici, cabalisti e maestri spirituali, pratica largamente diffusa anche nelle comunità dell’Europa Orientale prima di Pogrom e Shoah. La visita ai luoghi di sepoltura non delude mai, basta approcciarsi con rispetto e attenzione ai comportamenti dei pellegrini. Il partecipare a riti e devozioni è invece un atto dipendente dalla sensibilità o dalla cultura di chi lo pratica.
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Pilgrimage sites are often connected with burial places of martyrs, saints, or mystics. Since Middle Age, the visit to a “holy body” shrine was a strong experience, giving power and spiritual energy for the whole life.
I’m deeply attracted by the burial places. When I seat looking at an ancient tomb or a glass sarcophagus of a mummified saint, I can understand the devotion of thousands of pilgrims all over the world. Sometimes I saw people crying, sometimes others laughing, shouting, whispering, talking to a stone as you can talk to a friend. Sometimes I was in a dark corner looking at hundreds of pilgrims standing in a row for a simple touch to the tomb’s cold surface, sometimes I was alone, sitting in silent contemplation of a shape, a sculpture, a simple gravestone. Always I felt the energy and a strange kind of deep communication coming from those tombs. Maybe I was simply influenced by the atmosphere, maybe from the lights and shadows in the space, surely I never visited a Holy Body without feeling myself somehow enchanted. Christians, Muslims, and Jews share this kind of devotion because for these religions every man has one body from his birth to the Final Judgement. Eastern religions teach that Reincarnation and the body t’s only a temporary home of an eternal spirit so it’s impossible for them to accept a devotion for something of purely material however Buddha’s Tooth relics are venerated in many Pilgrimage Sites in Asia. For Christians, the bodies belonged to saints or martyrs; for Muslims to Sufi’s teachers, mystical masters or, in Shia countries, imams. For Jew, Patriarchs were Prophets and great mystical masters or Cabalists. Holy Bodies are everywhere in the world: starting from now I’ll try to write about places I visited in dedicated posts. I like to have feedback about your experience with the burial sites in the world.
L’ha ribloggato su The City Pilgrim Projecte ha commentato:
Questo post ha avuto dei problemi di trasmissione e, dal momento che è strettamente collegato all’ultimo dedicato a Santiago de Compostela provo a fare un reblog
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