Yazidi, Drusi, Mandei, Samaritani, Zoroastriani: nomi evocativi dietro cui si nascondono storie, in gran parte tragiche, di popoli che mantengono vive fedi antiche e misteriose.
Il sottotitolo del notevole libro del giornalista, diplomatico, ricercatore inglese Gerard Russell pubblicato in Italia da Adelphi nel 2016, recita: Viaggio nelle Religioni Minacciate del Medio Oriente. Ci sarebbe poco da aggiungere perché di questo il libro tratta. Un viaggio, non metaforico ma duro e talvolta pericoloso, compiuto dall’autore in alcune delle aree più calde del mondo, Iraq, Iran, Libano, Pakistan, Egitto, Siria, alla ricerca di culti antichi, in gran parte esoterici e impenetrabili, che sono sopravvissuti malgrado le persecuzioni e migrazioni, in cui la matrice etnica e la presenza di ruoli ereditari hanno reso impossibile agli “altri” non solo l’adesione ma in molti casi persino l’approccio scientifico. Con la consueta profonda leggerezza, che solo i viaggiatori anglosassoni sanno avere, Russell mette sul campo le sue conoscenze di luoghi e persone accumulate in anni di attività diplomatica sul territorio, mischiandole con utili ma mai pesanti inserti di storia, religione, etnografia, che rendono la lettura del volume piacevole e istruttiva al tempo stesso.
Gerard Russell, Regni Dimenticati, Viaggio nelle Religioni Minacciate del Medio Oriente, Adelphi, Collana dei Casi, traduzione Svevo D’Onofrio, pagine 385, euro 25.