Le abbazie benedettine sono uno dei principali elementi storici, artistici e soprattutto spirituali nel paesaggio europeo. Nel corso dei secoli sono state più volte saccheggiate, distrutte, soppresse ma hanno saputo spesso “risorgere”, mutando talvolta la forma esteriore ma non lo spirito che le ha viste nascere. Nel mio tentativo di costruire una sorta di Atlante Monastico Europeo vi porto oggi alla scoperta di dieci grandi abbazie che si trovano in dieci diversi paesi di tradizione cattolica. Avrei potuto sceglierne altre (e forse lo farò con una seconda puntata!) ma credo che queste abbiano una certa omogeneità storica, religiosa e culturale. Ovviamente si tratta di una scelta personale e non oggettiva, quasi un album di cari ricordi!
ITALIA – Abbazia di Santa Scolastica ed Eremo del Sacro Speco, Subiaco
Santa Scolastica, con i suoi eleganti chiostri e l’animazione che vi regna, è un luogo di monastica serenità, che predispone alla visita del più suggestivo Eremo del Sacro Speco che la sovrasta. Subiaco è un luogo particolare poiché presenta due monasteri assai diversi tra loro come tipologia architettonica e atmosfera. L’abbazia di santa Scolastica ha una classica pianta “orizzontale”, caratterizzata dal succedersi di chiostri allo stesso livello; lo Speco invece ha un’insolita scansione “verticale” degli ambienti, datagli per lo più nel Trecento, dove gli spazi si sovrappongono l’un l’altro, penetrando nel fianco scosceso della montagna. Nella sequenza di cappelle, oratori, scalinate illuminate da candele o da raggi di luce che irrompono improvvisi da una finestra aperta nella roccia, si può provare il brivido della contemplazione. Come per tutti i luoghi di alta spiritualità, vale il suggerimento di non venire allo Speco in periodi di alto turismo o nei giorni festivi.

FRANCIA – Abbazia di Saint Honorat, Lérins
L’isola di Lérins, che si raggiunge con una gita in barca di mezz’ora dalla mondana Cannes, è un luogo incantato e dalla lunghissima tradizione monastica. Fu qui che l’eremita Onorato, dopo aver incontrato a Marsiglia Giovanni Cassiano, il vero padre del monachesimo occidentale, fondò una comunità tra il 400 e il 410 d.C. L’esperienza monastica sull’isola è quindi antichissima anche se degli edifici originari rimane ben poco. Anche se non si può pernottare nella foresteria dell’abbazia, una giornata spesa sull’isola permette di scoprire antichi oratori, una Torre-Monastero che per secoli protesse i monaci dalle incursioni dei pirati e il grande complesso monastico ora affidato ai cistercensi, che però è un edificio ottocentesco in stile neo romanico edificato dopo che per lungo tempo gli edifici originari erano stati utilizzati per scopi civili. Il tutto immerso nella meravigliosa natura che il luogo conserva tra macchia mediterranea, spiagge e scogli. Ci sono molte abbazie in Francia che vantano una storia altrettanto antica e prestigiosa (come san Martino di Tours o Ligugé) ma credo che la combinazione di natura, silenzio e storia di Lérins sia assolutamente ineguagliabile.

GERMANIA – Abbazia di Maria Laach
vedi link dedicato

SVIZZERA – Abbazia di Einsiedeln
vedi link dedicato
AUSTRIA – Abbazia di Kresmunster
La più grande, maestosa e interessante, tra le abbazie austriache sorge sul ciglio di una collina, un caratteristico profilo da cui emergono le torri a bulbo della chiesa e la mole dell’osservatorio astronomico. Kremsmunster è un luogo ricco di storia e di testimonianze ma è anche un luogo dove la presenza dell’acqua che scorre tra gli edifici crea angoli di vera e propria magia. Se esternamente l’abbazia appare come un compatto quadrilatero bianco, punteggiato dalle innumerevoli finestre disposte a distanza regolare, all’interno gli edifici si snodano attorno a una serie di spazi aperti di grande suggestione tra cui spicca l’affascinante Peschiera con le vasche circondate da porticati. Fondata da Tassilo III di Baviera nel 777 sul luogo dove il figlio Guenther perì per un incidente di caccia, Kremsmunster godette nel Medioevo di grande potere e prestigio grazie anche al suo importante Scriptorium. Gli imponenti edifici medievali lasciarono il posto tra il XVII e il XVIII secolo a nuove fondazioni, costruite su progetto di Carlo Antonio Carlone e di Jakob Prandtauer. Per un’idea di viaggio tra le abbazie dell’Austria leggi qui.

BELGIO – Abbazia di Orval
Orval è a mio giudizio l’abbazia più interessante del Belgio: per quello che è oggi, per quello che è stata nel passato, per la combinazione delle due cose insieme. Preceduta da uno stagno e chiusa tra verdi colline, in un incantevole angolo di Vallonia, l’abbazia appare come un complesso maestoso, articolato, impenetrabile. L’enorme statua della Vergine, che domina la facciata della moderna chiesa abbaziale, sembra vigilare sulla vita della numerosa comunità monastica che qui si è ricostituita nel suo nome dopo secoli di abbandono. Di questa nuova e portentosa vita sono testimoni i grandi edifici eretti tra il 1930 e il 1948 dall’architetto Vaes in un discutibile stile neo-romanico. Del suo non meno grande passato parlano invece i poetici ruderi dell’abbazia gotica che sorgono accanto agli edifici moderni. Quando venne distrutta, all’epoca della Rivoluzione Francese, era appena stato edificato un nuovo grande complesso con chiesa di stile neoclassico che occupava il luogo dell’attuale abbazia moderna. Una sorte terribile, da cui si pensava che Orval non avrebbe potuto più riprendersi. Nel 1926 un pugno di trappisti provenienti dall’abbazia francese di Sept Fons si cimentò nell’impresa per certi versi impossibile di far risorgere un’abbazia storica due volte distrutta. Si poneva il problema da quale dei due ruderi intraprendere la ricostruzione. Si decise di iniziare sul luogo della sciagurata fondazione settecentesca, lasciando intatti i ruderi medievali a perenne e suggestiva memoria della barbarie degli uomini.

SPAGNA – Abbazia di Montserrat
La roccia segata da cui l’abbazia prende il nome (mont- serrat= monte segato) si vede da lontano, profilo inquietante e spettacolare, contro il cielo di Catalogna. Solo un occhio particolarmente attento riesce però a percepire, attaccato alla roccia e con essa quasi fuso, il grande complesso del Monastero-Santuario, luogo sacro per i catalani. Meta di pellegrinaggi, si è col passar del tempo sviluppato arricchendosi di tutte quelle “presenze” non proprio mistiche che fanno da corona ai santuari nel mondo. Si è quindi accolti da ampi posteggi, ristoranti self-service, vendite di souvenirs, grandi edifici in pietra grigia che attorniano il panoramico piazzale della chiesa aperto verso la valle. Da qui due funicolari salgono a eremi isolati e punti panoramici creando nei dintorni dell’abbazia una piacevole confusione tra pellegrini, trekkers attrezzati di tutto punto, suore e religiosi in vacanza, patiti delle mountain bike. Del monastero storico rimane solo una parte del chiostro rinascimentale, fatto costruire dall’abate italiano Giuliano della Rovere (il futuro papa Giulio II). Come indica l’impressionante numero di ceri accesi, è però la devozione mariana, l’amore che la gente di Catalogna porta per la Moreneta, la Vergine Bruna patrona della Regione, a spingere fin quassù con ogni mezzo migliaia di pellegrini all’anno. L’atmosfera mistica si può recuperare solo nella penombra della Basilica, edificio barocco che ospita la Madonna Nera.
POLONIA – Abbazia di Tyniec
La più grande e antica abbazia benedettina della Polonia, sorge a pochi chilometri a nord di Cracovia, sulla Vistola, che domina dall’alto di uno sperone roccioso. Il complesso, molto spettacolare dall’esterno, lo è invece molto di meno all’interno. Di antica fondazione medievale, Tyniec ospita oggi una comunità che gestisce una casa editrice e produce distillati, cosmetici, miele in vendita anche on line. Oltre alla chiesa, con coro ligneo ornato da dipinti seicenteschi, si visitano il Chiostro e la Sala Capitolare. La visita è a pagamento e può essere sia individuale che guidata (più informazioni a questo link) In un locale adiacente alla portineria si trovano in vendita libri e souvenir religiosi.
UNGHERIA – Abbazia di Pannonhalma
Il più importante e grandioso complesso religioso dell’Ungheria sorge, alto su un colle, a una cinquantina di chilometri a sud di Gyor. E’ un monumento imponente, più volte rifatto nel corso dei secoli, dedicato a a San Martino di Tours, apostolo del monachesimo in Francia, che era nato proprio in queste terre. L’abbazia ha probabilmente un’origine carolingia, ma entra trionfalmente nella storia solo nel 1001 quando re Stefano vi si converte. Innumerevoli sono le traversie che il complesso deve subire nel corso dei secoli, dalle incursioni turche alle guerre interne, ma ne esce sempre indenne, anzi fortificata, con edifici sempre più solidi e possenti. Oggi la monumentale Pannonhalma conserva questo carattere di baluardo del monachesimo benedettino al suo confine orientale e il panorama che si gode dal suo cortile centrale, aperto con una vista suggestiva verso la pianura, è quasi un simbolo degli orizzonti sconfinati che ancora si aprono al messaggio di Benedetto. Sopravvissuta a cinquant’anni di regime comunista, l’abbazia ospita anche un prestigioso liceo. La chiesa neoclassica è sormontata da una grande cupola ed è preceduta dalla Porta Speciosa, portico romanico in marmo rosso pesantemente restaurato nel secolo scorso.
REPUBLICA CECA – Abbazia di Brevnov
Nel giardino del grande monastero, ben nascosta e difficilmente visitabile, c’è una fonte chiamata Vojteska. Qui, secondo la leggenda, venne fondata da san Adalberto (Vojtech in ceco), vescovo di Praga e da re Boleslav II l’abbazia di Brevnov (o del “travicello”: tale è infatti il significato della parola ceca “brevno”, perché pare che proprio un brevno si trovasse in quella sorgente al momento del fatidico incontro). La fonte continua a sgorgare dalla terra, coperta oggi da un elegante padiglione barocco: attorno però non c’è più la dolce solitudine che vi attirò i primi monaci in meditazione e che persisteva ancora all’epoca della totale ricostruzione del complesso nel Settecento, come chiaramente mostrano alcune stampe dell’epoca. Una strada a quattro corsie, costruita negli anni Cinquanta nell’ambito della rivoluzione viaria voluta dal regime socialista, si è infatti mangiata gran parte dei colli e anche parte dell’ingresso originario del complesso. Trasformata per anni in archivio di stato, l’abbazia è ritornata solo dal 1990 ai benedettini. I grandi ed eleganti edifici furono disegnati da Krystof Dientzenhofer che già aveva edificato la chiesa gesuitica di di san Nicola nel quartiere di Mala Strana a Praga e dal il figlio Kiliàn Ignaz che crearono un capolavoro d’arte religiosa barocca.
Benedictine abbeys are one of the main historical, artistic and above all spiritual elements of the European landscape. Over the centuries they have been plundered, destroyed and suppressed several times, but they are reborn sometimes changing their external form but not the original spirit. In my attempt to build a kind of European Monastic Atlas, today I take you to the discovery of ten great abbeys in ten different countries of Catholic tradition. I could have chosen others of course (and perhaps I will do so with a second episode), but I believe that those I have chosen have a certain historical, religious and cultural homogeneity. Obviously it’s a personal choice, an album of dear memories!
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