Tra i quattro sacri monti buddisti cinesi il Putuoshan è sicuramente il più anomalo. Si tratta infatti di un’isola sacra, raggiungibile facilmente in aliscafo da Shanghai o da Ningbo, dove troneggia la statua alta 33 metri della Guanyin, il bodhisattva della Misericordia che per i cinesi assume un ruolo simile a quello che nella tradizione cristiana occupa la Madonna. Un luogo silenzioso (non possono circolarvi le auto) e affascinante, percorso da sentieri che conducono a templi antichi passando per foreste e grandi spiagge. Ma attenzione a scegliere il periodo in cui visitarlo…

Per apprezzare meglio il fascino del Putuoshan, la montagna sacra buddista dedicata a Guanyin, bisognerebbe andarci in un momento di scarsa affluenza. In inverno o a metà settimana, perché nei week end, nella stagione estiva o durante le principali festività nazionali questa isola viene letteralmente invasa da comitive di turisti locali, non necessariamente pellegrini e non sempre rispettosi, che ne invadono i templi e i sentieri distruggendone la magia. Il Putuoshan infatti è considerata un’unica grande attrazione e, come nella maggior parte delle aree protette in Cina, per accedervi bisogna pagare un biglietto d’ingresso che si acquista all’arrivo al porto.

Poi, una volta sbarcati e registrati, non rimane che trovarsi un posto per dormire. Perché la visita richiede tempo. Sull’isola ci sono locande ma anche alberghi di discreto livello, che è meglio prenotare con anticipo, per potersi poi dedicare tranquillamente all’esplorazione dei suoi templi e delle sue coste, dove grandi spiagge si alternano a tratti rocciosi in cui si trovano grotte e rifugi sacri.

Arrivando dal mare si è accolti dalla gigantesca statua della Guanyin, la personificazione cinese del bodhisattva Avalokitesvara che nell’universo buddhista rappresenta la misericordia, e per questo viene spesso rappresentata con molte braccia e teste, ognuna delle quali pronta ad aiutare chi la invoca (a tal proposito potete leggere questo link relativo a una simile esperienza in Giappone). La statua del Putuoshan riprende invece un’immagine più dolce e rassicurante che la fa assimilare a una Madonna cristiana.

Il cuore dell’isola è però il grande tempio Puji, che si trova in una area pianeggiante raggiungibile con un breve tragitto in salita dal porto ed è circondato da un piccolo villaggio dalle strette vie su cui si affacciano negozi di souvenir religiosi, tra cui le belle borse del pellegrino in tela colo zafferano.

L’area prospiciente al tempio invece è una specie di icona del mondo cinese: uno stagno con i fiori di loto, un ponte ad arco che lo scavalca, una pagoda. Insomma un luogo rilassante e fotogenico specialmente quando si può arricchire della presenza di un monaco ( o di una monaca) in tonaca color zafferano.

Ci sono tre templi principali sul Putuoshan: oltre al Puji Si, con le sue grandi sale dove si trovano monumentali immagini del Buddha, il Fayu Si, alle pendici del monte che domina l’isola, sicuramente il più bello e suggestivo tra tutti i templi del Putuoshan con il suo intrico di sale (più di 200) cortili, passaggi e giardini silenziosi…

… e lo Huiji, più piccolo e modesto, che sorge invece al culmine della montagna e che si può raggiungere sia con un comodo percorso lastricato a gradini sia con una più pratica ovovia. Un itinerario classico potrebbe quindi partire dal Puji scendendo sulla spiaggia di Baibu Sha, passando il promontorio dove si trova il piccolo padiglione Chaoyang e proseguire poi sulla celebre (per i cinesi) Qian Bu Sha (la Spiaggia dei Mille passi) fino al tempio Fayu.

Da qui si può percorrere la scalinata che sale dolcemente la collina passando per piccoli templi minori e, una volta raggiunta la vetta, scendere sulla costa con la ovovia e poi prendere il minibus che riporta al villaggio del Puji (ovviamente il percorso si può fare anche in senso contrario evitando così la salita!).

Un altro sentiero si dirige invece verso sud e porta alla colossale statua della Guanyin (33 metri) che si innalza su un basamento dove si trovano molte sue raffigurazioni in diverse sembianze. Da lì, passando per altri bellissimi templi minori a dominio del mare, si arriva al porto attraversando un’altra spiaggia.

Per vivere e scoprire al meglio questo luogo affascinante servono quindi almeno tre giorni completi, anche se ovviamente si possono compiere visite di una sola giornata o (meglio) di due giornate limitandosi ai percorsi suggeriti qui sopra.

Vista la vicinanza a Shanghai, a cui la collegano velocissimi aliscafi, l’escursione all’isola può essere un piacevole diversivo anche per chi si trova in Cina per motivi di lavoro. Ogni agenzia cinese è in grado di organizzare trasporto e pernottamento.
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Chinese Buddhists have four sacred mountains but the Putuoshan, in Zhejiang County, is certainly the most charming. Different from the other three, large mountain massifs, Putuo is an island, easily reachable by hydrofoil from Shanghai or Ningbo. A huge statue of the Guanyin, the bodhisattva of Mercy, overlooks the shores of this silent place (cars free), crossed by paths that lead to ancient temples through forests and open beaches.
To enjoy the silent charm of the Putuoshan better to go in winter or on mid-week days because on weekends, in the summer season, or during national holidays the island is crowded by groups of tourists, not necessarily pilgrims, definitely not silent, who invade the temples and paths. The island is considered a single great attraction and to access it you have to pay a ticket at the port.

Better to reserve a place to sleep and then start exploring the temples and the coast, where large beaches alternate with rocky stretches in which caves and sacred shelters are hidden.
Coming from the sea you are greeted by the giant statue of Guanyin, the Chinese personification of the bodhisattva Avalokitesvara that in the Buddhist universe represents mercy.
In the center of the island stands Puji temple, surrounded by a small village with narrow alleys full of religious souvenir shops, where you can buy beautiful pilgrim bags in saffron canvas.
The area facing the temple is a sort of Chinese ideal picture: a pond with lotus flowers crossed by an arched bridge, a pagoda, a monk (or a nun) in a saffron robe.
There are three main temples: the Puji Si with its large halls, the Fayu Si, on the slopes of the mountain that dominates the island, certainly the most beautiful and evocative of the temples of Putuoshan and the Huiji Si, atop the mountain, you can reach either with an easy mountain paved path or with a more practical gondola. A visit route starts from Puji runs to the beach of Baibu Sha, crosses a rocky promontory where the small Chaoyang pavilion stands and continues on the famous (for the Chinese) Qian Bu Sha (the beach of a thousand steps) to the temple Fayu. From here, you can choose the path that gently climbs up the hill, descend with the gondola and take the minibus that takes you back to the village of Puji (you can invert the direction avoiding the climb of course!).
Another path leads south to the colossal statue of the Guanyin (33 meters). From there, passing through other nice temples overlooking the sea and another beach you can reach the port.
Due to its proximity to Shanghai, which is connected by very fast hydrofoils, Putuoshan can be a pleasant diversion even for those who are in China for business reasons. Each Chinese travel agency is able to organize transport and accommodation.
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