Si chiama Il Cammin Breve e unisce sette chiese nel centro di Milano che erano visitate dal vescovo della città nel giorno del suo insediamento. Sono sette chiese antiche, diverse tra loro, ricche di suggestioni artistiche e spirituali. Una vera scoperta nel cuore commerciale della metropoli del design e della moda.
Pensare a Milano come a una città di fede è quasi provocatorio. Ben altri infatti sono i motivi che spingono ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo a visitare la metropoli lombarda, divenuta, dopo Expo 2015, una delle mete di viaggio preferite in Europa. Per questo suggerire un antico percorso di fede proprio nel centro della città può essere un modo sorprendente e insolito di vivere Milano, anche per chi la conosce bene.
Ecco quindi il Cammin Breve delle Sette Chiese che unisce il Duomo alla antica Basilica di Sant’Eustorgio, recentemente riscoperto e riproposto a fedeli e turisti.

Le sette chiese toccate dal Cammino sono: (1) Santa Maria presso San Satiro, (2) San Sebastiano, (3) Sant’Alessandro, (4) San Giorgio in Palazzo, (5) San Lorenzo Maggiore (6) Santa Maria della Vittoria (7) Sant’Eustorgio,
In Santa Maria presso San Satiro, in via Torino, gli amanti dell’arte vanno per vedere il “coro absidale dipinto” realizzato con un audace trompe l’oeil su progetto di Donato Bramante. Il grande architetto di Urbino fu chiamato nel XV secolo dagli Sforza a edificare, sopra a un antico sacello dedicato al fratello di sant’Ambrogio, una elegante basilica nei canoni del Rinascimento. L’impronta del Bramante è visibile anche nella Sagrestia e nel Sacello di San Satiro riedificato nel luogo dove era posta la originale chiesa altomedievale. Malgrado si trovi in una delle aree più frequentate di Milano, a pochi metri da piazza del Duomo, la chiesa è una sorprendente oasi di pace, accentuata dalla serenità delle linee bramantesche.

San Sebastiano, che si trova un centinaio di metri più avanti, sempre sulla commerciale via Torino, è una chiesa votiva, anzi è il Civico Tempio, a ribadire come questa chiesa, eretta come voto per la fine di una pestilenza nel 1577, sia sempre stata un luogo in cui l’aspetto religioso si è affiancato a quello civile. San Sebastiano, uno dei santi guaritori per eccellenza, era un militare nato a Narbonne ma vissuto a Milano e a lui era già stata dedicata una chiesa già nel Medioevo. Con la sua pianta centrale il Tempio Civico ricorda la vicina San Lorenzo Maggiore ed è considerata un progetto, anche se non portato a termine, del principale architetto milanese dell’epoca di San Carlo Borromeo: Pellegrino Tibaldi.
Una leggera deviazione da via Torino, seguendo la stretta via Lupetta, porta alla piazza di Sant’Alessandro, uno spazio che mi piace definire dal sapore “romano”, per l’armonia delle costruzioni che vi affacciano, tra cui svetta la grande chiesa con al nobile facciata dal doppio campanile. Anche l’interno, uno dei più piacevoli esempi di barocco a Milano, ha un qualcosa che assimila Sant’Alessandro a una chiesa romana anche se i dipinti, opera di maestri milanesi del XVII secolo, come i Procaccini e Crespi, parlano un linguaggio ben diverso.
Una bella sorpresa ci riserva invece la apparentemente anonima San Giorgio in Palazzo, edificio neoclassico che si apre su una piazzetta sul lato destro di via Torino (per tornarci da piazza Sant’Alessandro basta seguire via della Palla): entrando andiamo subito a destra e, alla prima cappella, troviamo un san Girolamo di Gaudenzio Ferraris, maestro del Rinascimento piemontese, ma il vero colpo al cuore lo abbiamo davanti alla quarta cappella, la Cappella della Passione, interamente opera di Bernardino Luini che appare come un luminoso quanto drammatico corpo estraneo nella banalità del contesto dato alla chiesa dai troppi interventi di restauro.

Annunciata dalle colonne romane che un tempo ne chiudevano il portico e che sono diventate un luogo di riferimento per la vita milanese, San Lorenzo Maggiore è uno degli edifici più nobili e antichi di Milano. Risalente all’epoca romana, ha una pianta nata dalla sovrapposizione di un quadrato e di un cerchio con cappelle sui quattro lati da cui si generano però altri spazi, il più famoso dei quali è quello dove si trova la Cappella di sant’Aquilino, che conserva mosaici bizantini, accessibile solo pagando un biglietto. Come tutte le chiese a pianta centrale con deambulatorio anche a San Lorenzo Maggiore è difficile trovare un centro visivo e si rischia di venire trascinati da un continuo percorso circolare che può offrire sorprendenti punti di vista.

Usciti dalla grande basilica e attraversata la trafficata circonvallazione interna di via Molino delle Armi, provate a entrare nella tappa successiva del Cammino Breve: Santa Maria della Vittoria che dopo essere stata per secoli sede di un monastero domenicano è divenuta recentemente parrocchia della comunità ortodossa rumena di Milano. Purtroppo la chiesa è spesso chiusa ed è difficile capirne gli orari. Ho provato a entrarvi in diverse ore del giorno e l’ho sempre trovata chiusa senza indicazioni. Comunque di tutte le chiese del Cammino questa, a parte la curiosità del nuovo culto, è quella artisticamente e architettonicamente meno interessante. Almeno così pare…
Si finisce però in bellezza, con una delle più affascinanti e spirituali chiese di Milano: la Basilica di Sant’Eustorgio, che ospita anche il Museo Diocesano. Sant’Eustorgio è antica, buia, ricca di opere d’arte, ed è importante nella storia della Chiesa perché qui venne edificato uno dei primi conventi domenicani della storia. Nella notevole Cappella Portinari (che si visita pagando un biglietto che comprende anche il Museo) che vanta affreschi di Vincenzo Foppa, si trova l’Arca di San Pietro Martire, il domenicano ucciso da un eretico, il cui culto è stato molto popolare in tutta l’Italia Settentrionale. Inoltre in una speciale Arca vi si trovano parte delle reliquie dei Re Magi, che furono custodite qui nell’Alto Medioevo, prima di essere portate a Colonia all’epoca di Federico Barbarossa ( e ancora si trovano nel bel Duomo della città renana) per poi essere solo in parte restituite alla sede originaria.

Il percorso pedonale del Cammino Breve non smentisce il suo nome misurando circa 2 chilometri e può essere percorso comodamente in una mezza giornata.
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It is called Il Cammin Breve and it unites seven churches in the center of Milan that were visited by the bishop of the city on the day of his inauguration. There are seven ancient churches, different from each other, rich in artistic and spiritual suggestions. A real discovery in the commercial heart of the metropolis of design and fashion.
To think of Milan as a city of faith is almost provocative. There are many other reasons why thousands of tourists from all over the world visit the Lombard metropolis every year, which after Expo 2015 has become one of the favorite destinations in Europe. For this reason, suggesting an ancient path of faith right in the center of the city can be a surprising and unusual way of living in Milan, even for those who know it well. Here is the Short Walk of the Seven Churches that connects the Duomo to the ancient Basilica of Sant’Eustorgio.
The seven churches touched by the Way are: (1) Santa Maria near San Satiro, (2) San Sebastiano, (3) Sant’Alessandro, (4) San Giorgio in Palazzo, (5) San Lorenzo Maggiore (6) Santa Maria della Vittoria (7) Sant’Eustorgio.

In Santa Maria presso San Satiro, whose entrance is located in a side street in Via Torino, art lovers go to see the “false apse” made with a bold trompe l’oeil by Donato Bramante, the great architect of Urbino who was called by the Sforza to build above the ancient chapel dedicated to the brother of Saint Ambrose, an elegant new basilica in the new canons of the Renaissance. The imprint of Bramante is also visible in the Sacristy and in the Sacello di San Satiro built in the place where the early medieval church was located. Despite being located in one of the most popular areas of Milano, a few meters from Piazza del Duomo, the church is a surprising oasis of peace accentuated by the serenity of the lines Bramante.
San Sebastiano, which is located a hundred meters further ahead, always on the commercial via Torino, is a votive church, indeed the Civic Temple to confirm how this church erected as a vow for the end of the plague in 1577 has always been a place where the religious aspect has always joined the civil. San Sebastiano, one of the thaumaturge saints par excellence, was a soldier born in Narbonne but lived in Milan and also had been dedicated a church already in the Middle Ages. With its central plan, the Civic Temple recalls the nearby San Lorenzo and is considered a project, although not completed, by the main Milanese architect of the time of San Carlo Borromeo: Pellegrino Tibaldi.
A slight detour from via Torino, following via Lupetta, leads to Piazza di Sant’Alessandro, a space with a “Roman” flavor, for the harmony of the buildings that overlook it, including the large church with its noble facade with its double bell tower. The interior, one of the most pleasant examples of baroque in Milan, has something that assimilates St. Alexander to a noble Roman church even if the paintings, the work of masters of Milan in the seventeenth century as Procaccini and Crespi, speak a different language.
Announced by the Roman columns that once closed the portico and have become a reference point for Milanese life, San Lorenzo Maggiore is one of the noblest and ancient buildings in Milan. Dating back to Roman times, it has a plan born from the superimposition of a square and a circle with chapels on the four sides from which other spaces are generated, the most famous of which is the Chapel of St. Aquiline, which preserves Byzantine mosaics that can only be accessed for a fee. Like all central churches with a walkway, it is difficult to grasp the atmosphere, and you are dragged along a circular path that offers surprising points of view.
After leaving the large basilica and crossing the busy inner ring road of Via Molino delle Armi, try to enter the next stage of the Short Way: Santa Maria Della Vittoria which after centuries were the seat of a Dominican monastery has recently become the parish of the Romanian Orthodox community of Milan. Unfortunately, the church is often closed and it is difficult to understand the timetables.
However, it ends in beauty with one of the most fascinating and spiritual churches in Milan: Sant’Eustorgio, which also houses the Diocesan Museum. Sant’Eustorgio is ancient, dark, rich in works of art, and is important in the history of the Church because here was built one of the first Dominican convents in history. In the remarkable Portinari Chapel (which can be visited paying a ticket that includes the Museum) with frescoes by Vincenzo Foppa, there is the Ark of St. Peter the Martyr, a Dominican killed by a heretic, whose cult has been very popular throughout Northern Italy.
The pedestrian route is about 2 kilometers long and can be easily covered in half a day
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