Sedersi nella penombra del Goei-do del Nishi Hongan ji di Kyoto e isolarsi dalla città che ci circonda, meditando su uno dei più grandi dilemmi religiosi, ovvero se sia più giusto abbandonarsi alla salvezza per sola fede o piuttosto perseguire quella ottenuta per meriti.
Ci sono migliaia di fedeli della Scuola della Terra Pura in Giappone che scelgono di seguire la pratica del nembutsu secondo la quale la recita convinta di questa formula (Onore al Buddha Amida) basta a salvare ogni uomo, indipendentemente dalla qualità delle proprie azioni. Molti di loro si ritrovano ogni giorno nell’immensa struttura in legno del Nishi Hongan ji.
Poco lontano nei rigorosi ambienti del Riogen ji pochi monaci e seguaci dello zen, tra cui molti occidentali, si sottopongono a dure meditazioni restando seduti per ore a contemplare un muro bianco.
Una sola religione, il buddismo Mahayana, propone due percorsi di salvezza alternativi. La medesima cosa avvenne per il Cristianesimo all’epoca della Riforma.
Ovunque nel mondo l’uomo cerca la salvezza in percorsi antitetici. E’ dunque lecito chiedersi se sia meglio l’una o l’altra strada? La fede o le opere? Nembutsu o Zazen?
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The Pure Land sect sustains you could be saved only by saying the word Nembustu (Honor to Buddha Amida). In the immense wooden temple of Nishi Hongan-Ji in Kyoto, you can see day by day thousands of followers hoping to be saved by faith.
In the Ryogne Ji Zen Temple, not so far from Honganji, a few Zen monks and some Western believers, sit for hours in silence looking at an empty white wall in the zazen.
The same religion, Mahayana Buddhism, offers two different paths. Something similar happened in Europe at Reform’s Age. Everywhere the man searches the way to salvation: but which is the right one? Faith or work? Nembutsu of Zazen?
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