Ma i cani sono spirituali? (Are the dogs spiritual?)

Camminando per le città dell’Asia, è facile trovare cani che dormono o seguono qualche pista misteriosa nelle vicinanze di un tempio.

Se ne stanno lì distesi, in attitudine meditativa, con i loro occhi profondi e vivaci persi in qualche oscura riflessione. Attorno a loro il tempo scorre lentamente, non si curano degli insetti, della temperatura, della gente che urla, di mendicanti o venditori.

Respirano il profondo senso spirituale, ascoltano il suono nascosto del cuore del tempio, che batte e  batte, regolare, guarendo e assistendo chi chiede e chi crede.

Questo è il motivo per cui i cani dei templi sono in realtà sadhu, monaci, eremiti, dervisci: vivono in una costante disposizione mistica, senza preoccupazioni, senza domande; il cibo, in qualche modo, arriverà

Walking in the street of Asia, You can easily see dogs sleeping or following some mysterious trail in Temple proximities.

They lay, in meditating attitude, their deep, living eyes lost in some obscure reflection. Around them, time flows slowly, no care for insects, no care for hot temperatures, people shouting, beggars, hawkers.

They are breathing the spiritual, hearing the hidden sounds of the temple’s heart, that beats, beats, regular, healing, and helping who asks and believes.
That’s why the temple dogs are sadhu, monks, hermits, dervish: they stay in the true mystical disposition, no care, no hurry, no questions, food will come, someway.
Wait and contemplate.
Yes, I think the dogs are deeply spiritual.

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