
Ognuno di noi, quando viaggia, dovrebbe assumere un proprio status, una chiave che permetta di osservare le persone, il luoghi e le cose da un proprio punto di vista, rendendo così l’esperienza del viaggio un arricchimento. Il giornalista inglese Mick Brown è riuscito a trasmettermi una perfetta sintesi di questo concetto…
Il viaggio del Turista Spirituale è un viaggio alla scoperta di persone. Seguendo una sorta di “catena”, passa dall’Inghilterra all’India, incontrando guru, personaggi carismatici, esperienze religiose estreme e diverse, riuscendo a mantenere sempre quell’atteggiamento di curiosa ma distaccata partecipazione tipica dei grandi viaggiatori di scuola anglosassone. Il Turista, e già questa scelta definisce lo spirito che anima il suo viaggio, è a volte ingenuo a volte diffidente, sempre comunque documentato e consapevole. Ed è questa in fondo la vera differenza tra chi compie dei viaggi andando nel profondo delle cose e chi invece si limita a sfiorarne la superficie, cosa che purtroppo è alquanto frequente nel consumismo turistico dell’epoca dei low cost.
Pochi libri di viaggio hanno saputo darmi sensazioni, stimoli, emozioni come questo particolare racconto di viaggio, che lessi in edizione originale nel 2000. Uscì l’anno successivo in edizione italiana per Ponte Alle Grazie, ma purtroppo mi risulta essere ora fuori commercio in Italia, per cui bisogna tornare a far riferimento all’edizione originale, ancora reperibile sui Amazon.

The Spiritual Tourist moves from the UK to India following a “spiritual chain” linking gurus, charismatic spiritual teachers, different devotional experiences, always being in the curious but not involved mood. He’s a Tourist and the choice of this status it’s a clue of his traveling essence: not a searcher, not a journalist or a pilgrim as well, just a tourist, someone who travels for his own pleasure. But Mick Brown’s tourist is a well-informed one, he studies, and each encounter He has it’s full of an intriguing mix of knowledge, naivety, awareness. So different from the mainstream contemporary tourist’s mood that’s just something like lightly walking on the surface of the world. That’s why I loved this book so much.